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sabato 25 giugno 2011

Padova Catania ON THE RAIL.

Sono su un treno di pazzi.
A Padova c’era solo un ragazzo nello scompartimento. Fa il militare (ha tutto lo zainetto e il borsone, e la maglia attillata e i pettorali, e l’espressione di uno che fa il militare). E’ il più normale di tutti. Poi sono salite due vecchiette…non sono nel mio scompartimento, ma gridano, dai loro posti, che è come averle accanto. Non capiscono come va usato il lenzuolo, (è di quelli a sacco, chiusi da una base e da un’altezza. Avete capto? No? Bah!) e allora c’è l’esperto di turno, che naturalmente non ha mai visto un lenzuolo e non ha la minima idea di come si possa dormire dentro quel pezzo di pseudo-stoffa, ma fa di tutto per rassicurare le vecchine, tenendo il loro stesso tono di voce e spiegando che “vedete, si farà così, questa è la testa, e qui ci mettete i piedi!” (maperchèlodevigridare?!?!)
A Bologna lo scompartimento si è riempito: sale un omino pelato, dalla carnagione olivastra e un altro omino meno omino del primo, ma più pelato, e con una carnagione più chiara. L’olivastro (o il meno pelato, decidete voi il termine di confronto (volendo ha anche gli occhiali che l’altro non ha (E’ JONNHY???? Abbassare le tessere con tutti quelli che hanno i capelli e non hanno gli occhiali))).

Il militare ha il pc collegato a internet, e sente musica tunz tunz da you tube. Ora, io l’avevo detto che non era uno di quelli che etichetti come intellettuale (non voglio che senta guccini, però cazzo, proprio la tunz tunz!?!?!?!) e comunque, se il flusso della musica attraversasse solo le sue operations private (il termine operations può essere usato per indicare qualsiasi cosa, dopo che date un esame di economia e gestione delle imprese) nessuno avrebbe nulla da dire…ma se, superando i decibel previsti dalla carta dei diritti umani, arriva a distruggere psicologicamente le mie cuffiette che al massimo del volume cercano di farmi distinguere qualche parvenza di “Innuendo”, allora i miei giudizi non possono essere che spietati. (Due parentesi necessarie: Scrivo periodi troppo lunghi: non perché stia leggendo Proust, né per  trasportare tutto su un piano surreale, ma perché è da tanto che non scrivo. E il mio cervello ha pensato troppi numeri negli ultimi mesi. E sentimenti troppo freddi. E ora torno normale. Torno io, a scrivere. Un fiume in piena!
La seconda parentesi vuole precisare che non è vero che stia ascoltando i Queen, ma dopo aver criticato la musica tunz tunz non posso rendermi vulnerabile, e quindi vado sul sicuro…citando Freddy non si sbaglia, mai.)

Torniamo all’olivastro: mi chiede aiuto per sistemare la valigia. Non ha forza, mi dice. Lo aiuto. La valigia pesa un casino. La mettiamo lì in alto, starà bene.
Dopo due minuti mi guarda e conclude che “forse è meglio che me la tenga vicino, la valigia, perché c’è lo spazzolino da denti, e il profumo. (evitiamo facili commenti, per favore: si vede che non è una persona con cui discutere per più di venti secondi, in questo caso la parola d’ordine è ASSECONDARE!) Gli SCENDO  la valigia (posso parlare così, sto scendendo in Sicilia e le cose di Acchiananu e si Scinninu, si Trasinu e si Niscinu), mi ringrazia con un ampio sorriso. Ricambio. (Ci siamo innamorati? No, è che devo passare una notte quasi sicuramente insonne per colpa del suo russare (scommetto che ci si metterà anche l’altro pelato), quindi mi costringo a non odiarlo prima di mezzanotte, perché dopo, imprecare al buio è molto più soddisfacente.

L’altro pelato, quello senza occhiali, mi guarda spazientito: sono seduto e non ho alcuna intenzione di andare a letto alle 22:08, mentre lui (qui persino Signori ci scommetterebbe) vorrebbe prepararsi il lettino (ma il lenzuolo, come si metterà, in alto o in basso (CHIEDA ALLA VECCHIETTA!))  e prendere sonno per primo, così da cominciare a russare e fottere il resto della ciurma. Io rimango impassibile. Sto scrivendo al mio pc, e prima stavo leggendo, e non ho alcuna intenzione di smettere per maledire la gente al buio di una triste cuccetta che attraversa l’Italia da Nord a Sud.

Il tipo con 6 orecchini è nello scompartimento accanto al mio: ha tre pearcing per orecchio. Tutti nei rispettivi lobi, uno accanto all’altro. La barbetta e la canottiera. Scende prima, questo. Non è siciliano, si vede.
Le vecchiette sono di Lamezia, lo abbiamo scoperto quando hanno deciso di raccontare un po’ della loro vita all’ INTERO TRENO!
E una ha tre figli. L’altra solo due. Vince la prima.
Il controllore mi ha chiesto il biglietto. La prima cosa normale di questa giornata.

Leggevo “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”, prima, e ho raggiunto pagina 80 senza neanche accorgermene. Mi piacerà, ne sono sicuro. Mi ci vuole un libro che mi porti a rileggere per bene le frasi. Che parli di arte. E di libertà.
Intanto il treno sfreccia, dopo Bologna dovrebbe esserci Firenze, se non sbaglio…quindi non ci saranno fermate in vista…almeno per un po’.
Mi dedico per un attimo all’attività che in treno prediligo, quando non tengo gli occhi sui libri (vi ricordate l’intro di Pickwick, (anche Castelli di rabbia ne parla), quello della gente che sul treno, a velocità altissima, apriva un libro e leggeva, per salvarsi? Beh…anche io, non faccio altro che cercare vie di fuga. Uscite di sicurezza.): ogni tanto, quando non c’è troppa campagna sperduta, si riesce a intravedere uno scorcio di abitazione, illuminata dal lampadario della cucina, con qualcuno che guarda la tv o con una mamma che porta qualcosa in tavola, dove tutti stanno seduti ad aspettare ( non si vede tutto questo, di solito ,si immagina)…oppure c’è solo una luce illuminata, dietro una tenda che nasconde alla vista (leopardi docet): se ti metti a cercare di immaginare che vita ci sia dietro quella tenda, anche solo per un attimo, finchè la casa non scompare dalla tua vista, magari finisce pure che crei la traccia per il tuo prossimo romanzo, e che diventi uno scrittore famoso e mandi a fare in culo l’economia e l’analiticità dei classici del pensiero, per darti al romanticismo più sfrenato, arte pura, spirito, vita.

Magari non ti viene niente, e allora dovrai ripiegare sui personaggi che ti accompagnano nel viaggio. Magari ti succede che sono pazzi. E che inizi a scrivere di loro, e non la smetti più. Finalmente.

4 commenti:

  1. Buon viaggio Sandrù! :) :)

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  2. AAAAAAAH! Ma vieni in quel di casa mia! Cioè sei già qui anche se io sto 100Km più a nord di dove vai tu! I pesonaggi dei treni sono increbili è vero!

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. La seconda parentesi vuole precisare che non è vero che stia ascoltando i Queen, ma dopo aver criticato la musica tunz tunz non posso rendermi vulnerabile, e quindi vado sul sicuro…citando Freddy non si sbaglia, mai. pakistani designer suits , pakistani designer lawn , lawn dresses stitching designs , buy lawn suits online , pakistani lawn brands , lawn dress design , suiting brands in pakistan , lawn fabric online

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