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mercoledì 1 febbraio 2012

Febbre alta. Sogni strani.

Una ballerina su un filo. Cammina, guarda avanti. Fisso.
Cosa vuoi dirmi? Perché hai un ombrello in mano, è difficile rimanere così, in equilibrio?

Un po'. Ma  poi si riesce a non pensare a quello che c'è di sotto.

Ma io dico, perché non scendere? Arriveresti prima da quella parte del giardino. Perché attraversarlo su una corda tesa, lunga, e a quell'altezza, poi?

Non posso scendere e correre verso la fine. Ecco, vedi, quella è la fine. Il senso sta nel tenersi in equilibrio cercando di aiutarsi con l'ombrello, e non pensare che si potrebbe cadere ogni volta che fanno male le gambe. Se mi mettessi a correre, arriverei.

Cosa vuoi dirmi?

Il tempo non è circolare. Voi l'avete reso circolare, con i vostri calendari. Le vostre cifre assurde spaccate dalla nascita di un individuo nel bel mezzo della Storia. Il tempo, è una corda tesa sulla quale stare in equilibrio. Non si può tornare indietro. Non ci si può fermare, perché si rischia di cadere giù.

Si deve andare avanti. Senza guardare giù. E le cose finiscono, la gente parte, i film arrivano ai titoli di coda. Che ne so, anche la nona di Beethoven, per esempio. Dura tanto. Dura anche più del solito. Ma poi finisce. Inesorabilmente.

E' questo che vuoi dirmi? Che camminiamo verso la morte, giorno dopo giorno? E che niente tornerà come prima?

Sì. Ma guarda che vista che c'è. Non guardare giù. Non cadrai. Goditi lo spettacolo.